Quello di oggi è un post di sfogo.
Vi chiedo scusa, ma ne sento il bisogno!
Sono una persona determinata e forte, sorridente e solare, organizzata, alla quale piace tenere il controllo di tutto. Forse troppo! Credo che questa mia esigenza di voler tenere ogni cosa e situazione sotto controllo sia talvolta esagerata. Ma mi permette di vivere più serenamente, soprattutto ora che vivo, a Brunico, sola con i miei bambini.
Purtroppo nulla è perfetto, soprattutto io visto che sono una persona e non una macchina.
“Tesoro ho una brutta notizia: non torno in vacanza a fine ottobre. Mi hanno cancellato le ferie. Credo che tornerò i primi di dicembre.”
Questa notizia mi colpisce come un pugno nello stomaco.
Mi mancano le parole per rispondere.
Inizio a pensare.
L’ultima volta che è tornato era fine agosto. Quindi, non saranno più due mesi di lontananza, bensì tre mesi e mezzo. E la nostra vacanza in Sicilia è saltata.
Avevamo già prenotato tutto: aereo, auto e alberghi. Avevamo definito il programma.
Erano settimane, forse mesi, che sognavamo questa vacanza. Finalmente un po’ di tempo insieme, noi quattro, come una famiglia normale. Ma per questioni di lavoro è saltato tutto.
Vabbè, ma può capitare a tutti penserete voi. Certo, può capitare. Ma come glielo spieghi ai tuoi figli che il padre non torna a fine ottobre? Che la nostra vacanza in famiglia è saltata? Che dovranno aspettare un altro mese e mezzo per vederlo?
Ma a chi voglio raccontarla.
“Vivere lontani per una famiglia è un gran casino.
E’ brutto.
E’ sfidante.
Noioso.
Ma soprattutto difficile…
Però, se ci pensate, non è impossibile!” Scrivevo in un post qualche mese fa.
Certo, nulla è impossibile, ma quanti sacrifici!
Vivere lontani come famiglia è un gran casino, lasciatemelo scrivere.
È un casino tranquillizzare tuo figlio dopo un lavoro di gruppo andato male.
È un casino vivere scattando fotografie e filmare tutto ciò che fanno i figli per rendere partecipe il padre della vita vissuta da noi.
E’ un gran casino spiegare ai tuoi figli che il padre non ci sarà alla recita di fine anno scolastico o al primo allenamento di arrampicata/tennis/nuoto.
È un gran casino preparare la cena gestendo la video chiamata con lui perché così facciamo e non solo parliamo.
E’ un gran casino quando l’auto non funziona perché ti sono venuti addosso nel parcheggio di casa e devi gestirti da sola, naturalmente appena prima delle feste natalizie.
È un gran casino quando ti perdi in montagna perché il tuo senso dell’orientamento è zero, il cellulare non prende e tu vorresti solo avere lui al tuo fianco e non dover trascorrere l’ennesima domenica da sola coi tuoi bambini sapendo che lui sta lavorando.
E’ un casino quando devi prendere tutte le decisioni sull’educazione dei figli da sola.
È un gran casino quando saltano le vacanze e le date del suo rientro per colpa del suo lavoro.
Insomma, vivere lontani come famiglia è un gran casino…
Io faccio la dura, la moglie e la mamma capace di gestire tutto da sola. Ma vi confesso che ci sono momenti che odio questa nostra lontananza. Vorrei semplicemente fossimo tutti insieme e goderci la vita!
Drusilla, Brunico
Cavoli Drusilla, in una dimensione più piccola del problema, perché le distanze sono minori e quindi i rientri molto più frequenti, capisco quello che scrivi per esperienza personale e mi dispiace molto per te, per voi. Sono scelte difficili e, anche se dall’esterno magari vedono solo il buono, i lati negativi sono innegabili.
Certo, sei fprte e ce la fai, ma lonsconforto è più che legittimo, è naturale.
A noi aiuta avere almeno nonni e suoceri più vicini, non perché ci diano costantemente aiuto ma perché comunque possiamo passare a salutarli facilmente una volta a settimana entrambi e questo fa sentire ai bambini il calore della famiglia. Avvicinarvi ai tuoi?
E poi, quando sei giù, pensa a tutto ciò che si perde lui dei bambini e ritieniti fortunata. So che è dura e sarai triste anche per luima a me ad esempio, aiuta a guardare i sacrifici miei in prospettiva.
Ti abbraccio virtualmente. Sfogati, ne hai il diritto e la ragione, poi torna a sognare, progettare e sorridere!
Sono abituata a non avere i nonni vicini, quello proprio non mi pesa. Mi dispiace molto anche per cio’ che si sta perdendo lui. Speriamo che presto la cosa si risolva. Un abbraccio a te e grazie
Non ti conosco, ma ti mando un abbraccio. Non so quanti anni hanno i tuoi bambini (credo siano grandicelli dalle attività che descrivi) e quanto possano capire della situazione. Io l’ho fatto per 5 mesi quando i miei avevano 3 anni e 1 e mezzo, ed é stata durisssssima, anche con nonni e zii vicini. Per me è un grosso “mai più” ma sono consapevole che nella vita non si può sempre fare quello che si vuole. Concordo su tutta la linea, é un casino, un grosso casino! La parte più dura (anche per trasferte di una settimana) é consolare i bambini tristi quando in realtà sei triste anche tu. E trovare sotto il suo cuscino mentre rifai il letto cards scritte dal 6enne tipo “dad, I miss you so much, can’t wait intil you come back”. Spero che dicembre arrivi presto e che recuperiate questa vacanza e ne facciate una ancora più bella!
Grazie di cuore!
C’è il rovescio della medaglia in ogni situazione. Anche della eccessiva presenza ci si lamenta a volte. Insomma…chissà cosa ci serve per essere sereni. Tu fai bene a sfogarti e sei forte nonostante questi attimo di debolezza. Un abbraccio
Concordo! Anche l’eccessiva presenza e’ negativa. Avevo giusto bisogno di condividere per sfogarmi.
Un abbraccio
Hai fatto bene a sfogarti e che cavoli.Quando ci vuole, ci vuole!
Un abbraccio
Drusilla non sai come ti capisco! La mia vita è sempre lontana da lui, ci sono periodi in cui parte meno, ma altri invece che è un continuo e ovviamente senza nessun aiuto se non qualche volta mia madre che scende per qualche settimana. Sono quasi 15 anni e devo dire che non è affatto vero che ci si abitua, anzi diventa ogni volta più pesante, forse perché la gestione dei figli diventa più difficile.
Fai bene a sfogarti, non va mai bene fare le Wonder Woman!